Sono Calabria e Molise le uniche due Regioni in cui il Commissario ad Acta per la Sanità è un “esterno”; per le altre due in piano di rientro, Lazio e Campania, la figura del Commissario corrisponde a quella del Governatore (Zingaretti e De Luca). In Calabria è stato designato il Gen. Dott. Saverio Cotticelli (sub Commissario Ing. Thomas Schael), mentre, come noto, in Molise la ministra Grillo ha inviato il Dott. Angelo Giustini (sub Commissario Dott.ssa Ida Grossi). Al momento della nomina così si esprimeva la Ministra sul proprio profilo Facebook: “Legalità, trasparenza e competenza per la salute dei cittadini!”. Belle parole certo, e il raggiungimento dell’obiettivo finale, la salute dei cittadini, ovviamente condivisibile. Nessuno mette in dubbio che legalità, trasparenza e competenza siano la stella cometa dell’agire dei Commissari e che gli stessi stiano svolgendo le proprie funzioni con impegno e abnegazione.Ma perché allora non rendere edotti i destinatari dei loro provvedimenti sull’operato svolto con tanto impegno e abnegazione? Perché rifiutare senza chiare e comprensibili motivazioni ogni tipo di confronto con coloro che, è bene ricordarlo, rappresentano l’intera collettività? Mi ero già espresso circa la necessità di audizioni pubbliche in Consiglio regionale; ora, nella seduta di martedì scorso, il Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione che impegna il Presidente Micone a concordare un ulteriore ennesimo incontro con la struttura commissariale.
L’unanimità, nonostante i distinguo, rappresenta un bel passo avanti, segno inequivocabile che tutti i Consiglieri, indistintamente, hanno la ferma volontà di poter ascoltare ed esprimersi sull’argomento. E’ il modo migliore, se non l’unico, per mettere le carte in tavola e, come auspicato, consentirebbe finalmente di poter elaborare una strategia comune, quanto mai necessaria, in vista della redazione del Piano Operativo Sanitario 2019/2020.La missiva è puntualmente partita e attendiamo con ansia che giunga al destinatario. Non vorremmo però doverci travestire da Ghostbusters e rincorrere gli inafferrabili Commissari. L’audizione non si svolgerebbe in un Commissariato, non sarebbe un interrogatorio, non si processerebbe nessuno, i Commissari dovrebbero comprendere che non siedono sul banco degli imputati, non sono accusati di nulla e quindi, bene farebbero a presentarsi e mettere fine a questa farsa. Altrimenti sarebbe davvero difficile tentare di giustificare l’importo complessivo annuo di 380.000 euro a loro corrisposto (è bene ricordare che se la figura del Commissario coincidesse con quella del Governatore parleremmo di COSTO ZERO). Il mio personale auspicio è, inoltre, quello che all’audizione partecipino con entusiasmo anche i componenti la delegazione parlamentare molisana; in particolar modo i rappresentanti del M5S, coloro che con lo stesso travolgente entusiasmo hanno caldeggiato e alla fine ottenuto la nomina di Commissari esterni.