Il vicepresidente del Consiglio Regionale, Gianluca Cefaratti, ha presentato, ieri in Assise, un’interrogazione al presidente della Giunta per richiedere chiarimenti in merito alla Deliberazione numero 94 dello scorso 30 dicembre, del CdA dell’Azienda MOLISE ACQUE.
Facciamo chiarezza, con la suddetta deliberazione avente ad oggetto: “Piano tariffario per il secondo periodo regolatorio 2016-2019 in applicazione del metodo tariffario idrico – Approvazione tariffe 2016-2017-2018-2019”, l’Azienda Speciale regionale MOLISE ACQUE ha provveduto ad approvare incrementi tariffari e relative nuove definizioni degli ambiti tariffari in forma retroattiva, essendo gli stessi riferiti alle annualità 2016, 2017, 2018 e 2019.
Un atto, peraltro, avallato dall’Ente di Governo dell’Ambito Molise per il servizio idrico integrato, meglio noto come EGAM, che in data 1 dicembre 2021 ha autorizzato l’A.S.R. “Molise Acque” a dare corso agli aumenti tariffari, poi deliberati dal Cda di Molise Acque, per le annualità dal 2016 al 2019. Il vicepresidente Cefaratti, nell’illustrare l’atto durante i lavori del Consiglio regionale, ha chiesto al presidente Toma di chiarire se l’atto possa essere ritenuto efficace e si è dichiarato sorpreso che relativamente ad un atto di una tale portata in termini economici per le casse comunali, e quindi dei cittadini molisani, ed in generale per tutte le utenze servite da Molise Acque, non si sia mai discusso con gli amministratori degli Enti locali in modo chiaro. Anche nelle riunioni che si sono organizzate in queste settimane per l’individuazione del soggetto giuridico a cui affidare la gestione del servizio idrico integrato, per assolvere agli obblighi di legge impartiti dal Governo.
“Da calcoli effettuati – il commento di Gianluca Cefaratti – tali aumenti, se confermati, incideranno sulle casse comunali per cifre comprese tra i 20 e i 30 euro per ogni cittadino. E’ facile immaginare che tali aumenti, imprevisti ed imprevedibili, andranno a minare ulteriormente gli asfittici bilanci comunali, che già saranno indeboliti dal caro bollette, di cui in questi giorni si “vedono” i primi deleteri effetti. Pur comprendendo che debbano necessariamente prevedersi degli aumenti, in considerazione che i canoni idrici applicati da Molise Acque sono fermi dal 2011 e che l’aumento dei costi energetici incide pesantemente sui bilanci della stessa azienda, l’auspicio è che gli stessi siano eventualmente applicati a partire dal 2022, consentendo in tal modo agli Enti locali – conclude il presidente di IV Commissione – di adeguare le tariffe di fornitura alle utenze”.
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